le nostre vite senza ratko
quando oggi hanno arrestato ratko mladic o dovrei dire quando oggi, la verifica del dna, ha detto che ratko era ratko, io prendevo un caffe con un’amica.
ci siamo incontrate all’una e mentre tadic comunicava al mondo una notizia attesa e pretesa per anni, noi camminavamo lungo la soleggiata ed affollata ex vase miskina oggi ferhadija e ci concedevamo un caffe ed una chiacchierata fra lavoro e vite personali.
naturalmente sapevo quello che stava accadendo, come non saperlo … messaggi, chiamate. nello stesso tempo, devo ammettere di non aver cercata la notizia, di non avere accessa la rete sul mio telefonino per bere in diretta la notizia. E devo ammetterlo, ancora adesso, non riesco a sentire la notizia. La mia logica, mi dice che e’ una notizia importante, la mia esperienza mi dice che siamo ad una svolta, il mio cinismo balcanico e meridionale mi dice che si e’ definito il prezzo per la consegna.
E, mentre aspetto di vedere l’arresto e l’arrestato, ascolto battute su questi nuovi arresti-all’osama il cui scenario prevede che l’identita’ del ricercato-arrestato si accerti con il dna, il corpo venga sfigurato ed in fretta fatto sparire nell’oceano di un funerale secondo una non meglio accertata tradizione musulmana… o su come la serbia batterà la croazia nell’accesso all’eu dato che quest’ultima non ha nessuno da consegnare…
ironia, e sarcasmo ed in fondo nascosto ma autentico ed evidente il dolore.
mentre scrivo vedo montare la marea, sms, status su facebook, articoli e retoriche. è tutto un’elegia del bene e del male. fiamme di fuoco eterno per gli/le uni/e e canti di gloria per gli/le altre/i.
da un lato la retorica della giustizia, della cooperazione con il tribunale dell’aja dall’altro la retorica del giusto processo, dell’arresto degli altri criminali intendendo con questo letteralmente i criminali degli altri, cioè dei croati, dei musulmani…
che disgusto… una fabbrica della giustizia che oggi ha lanciato sul mercato il prodotto di punta, quello che verrà ricordato fra le cose accadute nei riepiloghi di fine anno.
ma per le persone violate, per le loro perdite, per il quotidiano misconoscimento delle migliaia e migliaia di vittime civili questo giorno di fuoco e’ una ben misera scintilla. certo avranno un (1) secondo di intervista per dire al mondo che la giustizia alla fine ha segnato un (1) punto nel grande tabellone del bene e del male.
e allora preferisco sorridere insieme al mio amico maxigas, arrivato dall’ungheria che quando gli spiego cosa e’ successo annuisce e mi spara un sorriso, l’ultima volta, (che poi era anche la prima), che e’ venuto a sarajevo avevano arrestato karadzic … e finalmente tutto mi e’ chiaro, ecco perche’ accaduto, e’ tutta colpa/merito (nel rispetto della tradizione bypartisan italiana e balcanica) di maxigas.
non c’entrano niente la giustizia, le forze d’intelligence e’ lui, lui, la vera forza del cambiamento. ed eccoci qui seduti l’uno di fronte all’altra a fare la lista di quante altre visite dovra’ fare e con che ritmo per dare finalmente giustizia a questi tormentati balcani.
nel frattempo per chi pensasse che manco di rispetto vorrei dire che la mia giustizia si chiama rekom, si chiama tribunale delle donne. spazi simbolici e reali che mettono al centro le persone che in maniera ammassata chiamiamo vittime.
la mia giustizia, quella per quale sono pronta ad impegnare il mio corpo e’ quella della pace. sono stanca di queste toppe centellinate messe alla guerra. voglio la restituzione della voce alle vittime alle M., S., L., T., A., H., che vivono quotidianamente la vicinanza con la negazione. per questo: tribunale delle donne, storie digitali, racconti in prima persona e riconoscimenti simbolici e reali alla piccola gente, la mia.
Per questo la lista da fare con maxigas e’ molto piu lunga della giustizia dell’aja!
sono assolutamente d’accordo con te, il mio cinismo altrettanto balcanico e altrettanto meridionale suggerisce che il prezzo è stato (finalmente) stabilito. questo, però, lo aspettavamo tutti/e, da anni. tutti/e sapevamo che era una questione del momento giusto (da non trascurare l’importanza del momento) e del prezzo giusto (speriamo non si arrabbi la zanicchi). come tutti/e sappiamo che l’arresto di ratko – che grazie al test del DNA sappiamo essere davvero ratko – non ridarà niente a nessuno, forse neanche consolerà nessuno. Gli errori/orrori compiuti a srebrenica, come altrove, sono ferite aperte che l’invecchiato e malandato ratko non potrà disinfettare. però, consentimi, saperlo dietro alle sbarre ( se mai ci andrà) un pò l’animo me lo ha sollevato. Se non altro, si è chiuso un capitolo. e la giustizia – e chi la chiama così- hanno vissuto il suo fracassoso momento di gloria con i riflettori del mondo puntati a dosso…