bosnia erzegovina, uno stato ostaggio delle mafie politiche
Dovrei gridare, a dire la verità credo di avere già incominciato… per ora l’urlo è stretto in gola ma è solo una questione di tempo perchè risalga ed esploda.
Oggi è lunedi 22 febbraio, comincia la settimana e succede che il consiglio dei ministri dello stato della Bosnia Erzegovina fa votare un emendamento alla legge sulle competenze dei ministeri e istituti di pubblica utilita e mette, la RAK (agenzia regolatoria della comunicazione) e i revisori dello stato, sotto il proprio diretto controllo (nomina dei direttori/trici e via discorrendo).
Sempre oggi a livello della federazione le associazioni degli ex-combattenti hanno avuto un incontro pubblico con il ministro per le questioni degli ex-combattenti e si dicharano truffati per la seconda volta dall’attuale governo, che usa il fondo monetario internazionale come paravento per tagliare del 10% tutta la spesa pubblica eccetto i propri privilegi che continuano ad accrescersi.
Gli ex-combattenti protestano e dicono di essere pronti a bloccare la federazione.
L’appena eletto nuovo rappresentante della federazione dei sindacati indipendenti ismet bajramovic presenta lo sciopero dimostrativo che si terra domani davanti alla sede del governo federale (che vuol dire il governo del 51% della BiH e non del 100%). Il resto del 49% viene amministrato dal signor Dodik che deve costruire prima delle elezioni un’autostrada per la quale sono stati gia spesi centinaia di migliaia di milioni di marchi locali affidati senza alcun tender alla solita ditta degli amici e che non esiste e probabilmente mai esisterà.
Mentre questo accade in bosnia proliferano gli scioperi: jablanica, sarajevo e da qualche parte in RS gruppi di lavoratori e lavoratrici truffate dalla privatizzazione scioperano per ottenere anni di contributi e stipendi mai pagati, intrappolati fra il muro di gomma delle autorità e l’indifferenza mercenaria degli uomini delle agenzie di sicurezza private che decidono dei diritti di chi protesta, limitando e negando i piu elementari diritti umani come quello dell’acqua, dell’accesso al bagno, e via discorrendo.
L’elenco delle malversazioni, la loro vastità e impunità è tale che l’urlo è solo un modo per non impazzire. E’ una marea che monta nell’anno delle elezioni parlamentari. Un anno che potrebbe essere chiave e che rischia di richiudersi sopra i/le cittadine di questo paese come una tomba.
Il massimo che le autorità internazionali riescono a produrre al momento è nulla! Valentin Inzko tace e dietro di lui tace la politia europea e statunitense… preparano tavole rotonde dove si spendono i soldi dei/delle contribuenti europee per pranzare con l’elite mafiosa che governa questo paese.
Come italiana mi rendo benissimo conto di come i colletti bianchi siedano in parlamento e di come la cosa pubblica possa divenire cosa nostra, la consapevolezza non consola, al contrario fa riflettere come questo paese venga abusato da quanti avrebbero dovuto proteggerlo.
Njega/cura, questo meritava la BiH, il cuore dell’europa, come propaganda l’agenzia per il turismo per via della forma geografica a cuore… ed a dirla tutta questo cuore c’è, esiste. Si vede nonostante tutto … ma non ha campioni, non ha ne cavalieri ne giovanne d’arco….
Fango, una marea di fango che sale. Media partiggiani, propaganda di regime che si scaglia quotidianamente dai giornali, dai video, dalle onde radio e naturalmente,dai portali contro la gente.
Una buona parte, è facilmente manipolabile, continuamente ossessionata dal nemico, dall’altro etnicamente definito. Per cui serbi/cetnici, croati/ustaša e bosgnacchi/vehabija.
Per questo gruppo la propaganda non deve avere prove, basta citare il nome/cognome ed e’ tutto un grondare dietrologia… la gente crede senza chiedere, dimentica che vede ogni giorno la propria elite sia essa musulmana/serba/croata derubare la propria gente.
Poi ci sono quelle che voltano la testa dall’altro lato, quelle che non si occupano di politica. struzzi e struzze che pensano che guardando dentro lo specchio magico di facebook ed indignandosi per quanto accade ad Haiti hanno risolto la loro relazione con la realtà. Sogni di fama, gloria ricchezza soddisfatta dai format del grande fratello, mama house e le varie edizioni dei talenti.
E poi ci sono i tanti rivoli delle opposizioni, i/le resistenti che non riescono ad unirsi, collegarsi ognun@ ossessionat@ dalla propria questione, quella vitale, importante ineludibile.
Dei/delle nazionalisti non parlo, sono corpo unico con la propria elite sia quando ne condividono i benefici sia quando restano ad elemosinarne le briciole.
Quanto a loro, le elite di fatto sono una sola, che si appropria, in perfetta e armonica combutta, dei beni dello stato, dei soldi e della vita della gente.
Questo blog vuole parlare dei modelli di cui questa società è preda, di come si protesta o non si protesta a sarajevo, zagabria, belgrado, pristina… skopja. Parlare di matrici comportamentali, scomporre, frammentare e parlare in favore del margine che è la consapevolezza dinamica di chi non vuole entrare nella macchina, di chi non vuole negoziare con la macchina, perchè la macchina non e’ rilevante. La macchina divora ogni cosa che sia umana.
Il margine serve per parlare alla gente, per ri-animarla per ri-darle la coscienza di individu@ che mantiene una resistenza attiva e che da speranza e respiro ai cambiamenti.
benvenute/i nel margine, là dove la resistenza è attiva dichiarata e sorridente
h-vale